Mappe collaborative dell’inquinamento acustico

Lo smarphone può aiutare non solo a misurare la propria esposizione al rumore, ma anche a creare delle mappe dell’inquinamento acustico “collaborative” – realizzate cioè con il contributo di tanti cittadini – che possono essere molto più dettagliate delle mappe acustiche ufficiali.

Fino a poco tempo fa, la sorveglianza di questi livelli di rumore era affidata agli organi locali preposti, ma i ricercatori dell’Università di Bruxelles, in Belgio, hanno sviluppato un’applicazione per dispositivi mobili che consente a chiunque la scarichi di misurare la quantità di rumore al quale si è esposti, trasformando così il proprio smartphone in un misuratore del livello sonoro del rumore.

L’app in questione, chiamata NoiseTube, utilizza il GPS e il microfono presenti nello smartphone per raccogliere dati e creare delle mappe di rumore collaborative, che possono ad esempio riguardare intere città, aree residenziali vicino a impianti rumorosi, etc. NoiseTube, infatti, funziona registrando i livelli sonori e le posizioni GPS del sito in cui sono raccolti. Una volta lanciata, l’app mostra i livelli di rumore di colore verde o rosso a seconda del livello di rumore in decibel (dB) riscontrato.

Queste informazioni vengono quindi inviate tramite Internet al server NoiseTube, che elabora i dati inviati dai vari utenti e produce una “mappa del rumore” dettagliata la quale viene messa a disposizione dell’utente. L’applicazione è molto semplice da usare in modo appropriato, anche se non si è esperti di tecnologia, e costituisce dunque uno strumento che consente a una comunità di prendere il controllo della situazione e di monitorare in maniera indipendente i propri livelli di rumore.

il progetto è iniziato nel 2008 come una nuova forma di raccolta dei dati, che fosse vicina alla gente e in grado di convogliare la preoccupazione sociale in azioni concrete. L’uso degli smartphone è una scelta ovvia, perché ognuno ha un microfono sul proprio telefono cellulare che lo rende un potenziale misuratore di rumore affidabile,  e l’inquinamento acustico – insieme all’inquinamento atmosferico – è un problema ambientale serio in molte realtà. Anzi, spesso i due vanno di pari passo.

Dal lancio, l’app è diventata molto popolare fra i gruppi e le comunità che vogliono affrontare in modo collaborativo il problema dell’inquinamento acustico: l’app è stata scaricata da decine di migliaia di persone in Europa, molte delle quali si sono registrate al sito NoiseTube per usarla attivamente. Secondo questi gruppi, le mappe del rumore realizzate dai Comuni, essendo a maglie estremamente larghe e “ferme” nel tempo, non danno un’interpretazione adeguata del livello di rumore che si vive realmente.

Le mappe di rumore prodotte dai Comuni, richieste dall’Unione Europea per tutte le popolazioni urbane di oltre 250.000 abitanti, si basano infatti su modelli statistici che comportano poche misure effettive. Al contrario, NoiseTube fornisce una mappa dettagliata del livello di rumore sperimentato in un determinato momento e in una determinata posizione, e può sensibilizzare la popolazione e le autorità preposte a far rispettare la legge, impedendole di ignorare ulteriormente il problema.

Ad esempio, dieci persone che camminano nella stessa zona dalle 9 alle 10 ogni giorno per una settimana possono realizzare una mappa valida e dettagliata per un’area di un paio di quartieri. Si tratta di uno sforzo ragionevole per una comunità e, grazie alle mappe così prodotte, dei loro rappresentanti possono andare dalle autorità con le prove reali di ciò che stanno vivendo sulla propria pelle.

Esempio di una mappa del rumore cittadino realizzata con NoiseTube.

 

Mappa globale dell’inquinamento acustico OSM

La OSM Global Noise Pollution Map (mappa globale dell’inquinamento acustico OSM) utilizza invece i dati inseriti su “OpenStreetMap” per mappare i livelli di inquinamento acustico in tutto il mondo. Al centro della mappa globale dell’inquinamento atmosferico di OSM, vi è l’idea molto intelligente ma semplice di assegnare i livelli di inquinamento acustico sulla base dei contrassegni (tag) messi su OpenStreetMap, che è una piattaforma per creare mappe e di libero utilizzo grazie a una licenza “libera”.

Le funzionalità della mappa su OpenStreetMap sono assegnate tramite un tag per descrivere ciò che è stato mappato. A questi tag può anche venire assegnato un valore. Ad esempio, tutte le strade della mappa sono contrassegnate come “strade”, ma ai tag può essere assegnato un determinato valore per indicare che si tratta di “autostrada”, “strada statale” o “strada secondaria”.

La mappa globale dell’inquinamento acustico realizzata con OpenStreetMap utilizza questi tag e valori per assegnare un livello di inquinamento basato su tre livelli (Livello 1: > 65 dB; Livello 2: 55-64,9 dB; Livello 3: 45-54,9 dB) e sulle seguenti ipotesi di carattere generale:

  1. Autostrade, tronchi viari, strade primarie e secondarie sono strade rumorose, mentre le strade stradali o di servizio non lo sono.
  2. Le ferrovie sono rumorose.
  3. Le aree commerciali e industriali hanno sempre un livello di base di rumore.
  4. Tutti i negozi ed i posti dove si mangia (soprattutto i ristoranti) sono rumorosi.
  5. La maggior parte degli edifici di festa e di eventi sono rumorosi (tranne alcuni luoghi all’ombra).
  6. La maggior parte degli edifici per il tempo libero sono rumorosi.
  7. Alcuni edifici sportivi sono rumorosi.
  8. Alcuni edifici turistici sono rumorosi.

In questo modo, sono state realizzate mappe dell’inquinamento acustico di molte delle più grandi città del mondo. A New York, ad esempio, la metropolitana non è responsabile di alcun rumore perché è sotterranea. È davvero fantastico come Central Park sembra essere una zona senza rumori. La maggior parte dei rumori provengono dalle grandi strade del centro e dai negozi che lo circondano. C’è anche un sacco di rumore industriale intorno al Brookylin Navy Yard, Steinway e Hunts Point.

Una mappa dell’inquinamento acustico stimato per Parigi realizzata con OpenStreetMap.

 

La tecnologia proprietaria “Soundscore”

Un ex ricercatore del Caltech (USA), Brendan Farrell, accortosi che ogni altro tipo di informazione immaginabile era già immediatamente disponibile eccetto che le informazioni sul rumore, dopo aver preso il suo dottorato in matematica applicata ha realizzato – con l’aiuto di un collega matematico e di due esperti del sistema informativo geografico (GIS) – la tecnologia Soundscore.

Si tratta di una mappa interattiva dell’inquinamento acustico locale, in cui basta digitare un indirizzo all’interno della zona coperta dal servizio, e la mappa offre un “Soundscore”: in pratica, fornisce un livello del rumore locale (quando il punteggio è più alto, i luoghi sono più silenziosi) in base al tipo, all’ora e all’intensità del rumore dei veicoli e del traffico aereo, dei ristoranti e di molte altre fonti. Offre anche altre misure più qualitative, oltre a una utile lista di “inquinatori acustici” locali.

Il servizio funziona utilizzando una rappresentazione 3D della zona e contabilizzando edifici e strade per determinato il “profilo sonoro” delle strade cittadine. Ciò si basa su una serie di fonti di informazioni diverse, come il flusso di veicoli ad una certa velocità, il volume del traffico aereo, i bar nelle vicinanze, i distributori di benzina, gli stadi sportivi e altro ancora.

Dopodiché, la tecnologia in questione utilizza la fisica per stimare la propagazione del rumore attraverso l’ambiente. Il rumore, infatti, viene attenuato durante il viaggio, si riflette sugli ostacoli e modifica il profilo di frequenza. Il modello dietro Soundscore incorpora tutti questi effetti e fornisce il livello di rumore stimato in decibel. Incorpora anche il fattore tempo, poiché il rumore di notte è peggiore del rumore durante il giorno, ed il tutto è riassunto in un punteggio aggregato.

Il rating di Soundscore è un numero compreso tra 50 (molto rumoroso) e 100 (molto silenzioso), che indica la rumorosità di un sito dovuta al rumore ambientale. Questo numero singolo ti dice qual è la qualità della vita – dal punto di vista acustico – di una determinata strada o di un qualsiasi altro punto scelto sulla mappa, risultando quindi assai utile ad es. nella scelta di un’abitazione.

Una schermata di esempio del servizio fornito da Soundscore.

 

Un’app per l’“Indice Mondiale dell’Udito”

Il World Hearing Index (o “Indice Mondiale dell’Udito”) è un progetto collaborativo tedesco che ha lo scopo di mappare, a fini medico-scientifici, il legame fra inquinamento acustico e danni all’udito. Esso si basa sull’utilizzo da parte dei comuni cittadini dell’app Mimi Hearing Test (sviluppata negli Stati Uniti dal Better Hearing Institute) per creare il più grande database mondiale sulla capacità uditiva delle persone.

Associando questi dati con la ricerca dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sull’inquinamento acustico in 50 grandi città di tutto il mondo, i ricercatori hanno scoperto che il cittadino medio di una città ha una perdita uditiva equivalente a che se fosse di 10-20 anni più vecchio della sua età effettiva. Con la popolazione urbana prevista crescere dell’1,8% all’anno tra il 2015 e il 2020, una popolazione sempre più grande sarà esposta agli effetti negativi dell’inquinamento acustico sull’udito.

I dati del test Mimi, raccolti da oltre 200.000 test dell’udito effettuati da cittadini di tutto il mondo, danno la differenza tra l’età effettiva di un partecipante e l’età dell’udito. L’età dell’udito riflette l’età della capacità uditiva del partecipante e viene calcolata mediante il test dell’udito fatto con l’app Mimi. La differenza tra l’età effettiva e l’età dell’udito di un partecipante è presentata come una cifra, rappresentativa degli anni aggiuntivi all’età effettiva del partecipante.

Per esempio, la perdita di udito media a Zurigo è di +10,63 anni, il che significa che un cittadino di Zurigo ha una capacità uditiva pari a quella di persone di 10,6 anni più anziane. La statistica della perdita uditiva media è stata ulteriormente suddivisa nei maschi rispetto alle femmine.

La perdita di udito media per ogni città è stata classificata con un valore da 0 a 1, con 0 assegnato alle città con la minore perdita di udito media e 1 alle città con quella più alta. I livelli di inquinamento acustico di ogni città sono stati classificati allo stesso modo. Queste due statistiche sono state combinate per creare l’ “Indice combinato di perdita dell’udito”, la cifra con cui i risultati finali sono classificati.

Ad esempio, scorrendo con il mouse sulla mappa mondiale presente nell’homepage del World Hearing Index, si scopre che Roma ha una perdita di udito di 0,61 e un inquinamento acustico di 0,58, per cui l’Indice combinato di perdita dell’udito è di 1,19 (pari alla somma dei due). Stoccolma, invece, ha una perdita di udito di 0,15 e un inquinamento acustico di 0,11, per cui l’Indice combinato di perdita dell’udito è di 0,26! In pratica, Roma è tra le città europee con tutti e tre gli indici peggiori.

I tre indici trovati dal progetto “World Hearing Index” per le migliori 5 e le peggiori 5 classificatesi fra le 50 grandi città del mondo.

La perdita media di udito è risultata avere una correlazione positiva del 64% con i livelli di inquinamento acustico in ogni città, indicando che la perdita dell’udito è spesso un risultato diretto o indiretto del vivere in queste città. Tale studio, quindi, non solo solleva la consapevolezza tra i residenti delle città inquinate dai rumori e presso le loro istituzioni governative, ma agisce come una chiamata all’azione per gli individui e le autorità preposte per ridurre con opportuni interventi l’inquinamento acustico.

 

Riferimenti bibliografici:

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