La schermatura elettromagnetica è la pratica di ridurre il campo elettromagnetico in uno spazio bloccando il campo con barriere fatte di materiali conduttivi o magnetici. Una gabbia di Faraday metallica è un semplice sistema di schermatura. Per la schermatura in ambienti in cui i campi magnetici variano lentamente al di sotto dei 100 kHz di frequenza, devono essere usati materiali magnetici speciali, poiché una soluzione tipo gabbia di Faraday non è efficace in quella situazione.
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Tornando a noi, un esempio tipico è un cavo schermato, che ha una schermatura elettromagnetica RF sotto forma di una rete metallica che circonda un conduttore interno. La schermatura impedisce la fuga di qualsiasi segnale dal conduttore centrale e impedisce inoltre l’aggiunta di segnali al conduttore principale. Alcuni cavi hanno due schermi coassiali separati, uno collegato a entrambe le estremità, l’altro solo a un’estremità, per massimizzare la schermatura sia dei campi elettromagnetici che di quelli elettrostatici.
La schermatura RF in un cavo elettrico coassiale.
La schermatura elettromagnetica che blocca la radiazione elettromagnetica a radiofrequenza (RF) è anche nota, in gergo, come “schermatura RF”. Un recinto conduttivo utilizzato per bloccare i campi elettrici o elettrostatici è anche noto, invece, come “gabbia di Faraday”. La quantità di riduzione dipende molto dal materiale utilizzato, dal suo spessore, dalle dimensioni del volume schermato e dalla frequenza dei campi di interesse e dalla dimensione, forma e orientamento delle aperture nello schermo rispetto a un campo elettromagnetico incidente.
La porta di un forno a microonde (che lavora a 2,45 GHz) ha uno schermo metallico integrato nella finestra che è possibile vedere guardandola con attenzione. Dal punto di vista delle microonde (che a quella frequenza hanno lunghezze d’onda di 12 cm) tale schermo completa una gabbia di Faraday formata dall’alloggiamento metallico del forno. La luce visibile, con lunghezze d’onda comprese tra 400 nm e 700 nm, passa quindi facilmente attraverso i fori dello schermo, le microonde no.
Il forno a microonde si comporta come una semplice “gabbia di Faraday”.
I materiali schermanti sono l’unica soluzione per proteggersi dal continuo aumento dell’inquinamento elettromagnetico dovuto a antenne telefoniche, emittenti radio e TV, reti Internet wireless (Wi-Fi), telefoni cordless, satelliti, radar, reti WI-MAX, antenne di ministeri, ambasciate, forze armate, antenne radioamatoriali, della polizia, di compagnie di sicurezza private o di trasporto, a reti di comunicazione dei taxi, contatori intelligenti e ad una varietà di altre applicazioni wireless.
Ovviamente, si può verificare l’efficacia della schermatura con dei misuratori di campo elettromagnetico. Dato che quelle più facilmente schermabili sono le radiazioni a radiofrequenza (RF), per le verifiche strumentali avrete bisogno di un misuratore RF a larga banda (ad es. 100 MHz-3,5 GHz o leggermente superiore), mentre per verificare la schermatura dei campi elettrici a frequenza di rete (50 Hz) avrete bisogno di un misuratore ELF a banda stretta (30 Hz-300 Hz o leggermente superiore).
Introduzione alla schermatura delle radiazioni a radiofrequenza
Le soluzioni di schermatura elettromagnetica ad alta frequenza vengono di solito usate innanzitutto in ambito domestico: nelle case adiacenti le torri delle stazioni radio base della telefona mobile o le antenne per le trasmissioni radio, etc. (soprattutto le stanze con finestre che hanno un contatto visivo con l’antenna); nei condomini per la presenza di una moltitudine di telefoni cordless e reti Internet Wi-Fi; in aree densamente popolate a causa della presenza di più torri di telefonia cellulare.
Ma sono molto utili anche: ai piani superiori degli edifici, che sono più esposti a tutti i tipi di radiazioni wireless rispetto al piano terra o alle aree del seminterrato; nelle scuole, negli asili, nei reparti di maternità, negli ospedali, nelle case di cura, etc., a causa della maggiore sensibilità dei bambini, dei feti, delle donne incinte, dei malati e degli anziani alle radiazioni wireless; in hotel, spa, centri medici, cliniche, etc. che vogliono creare delle zone completamente libere da radiazioni wireless.
I materiali tipici utilizzati per la schermatura elettromagnetica RF comprendono lamiera, schermi metallici e schiume metalliche, ma si può anche optare per l’assai più economica carta stagnola, che non è altro che un sottile foglio di alluminio. Esistono pure inchiostri metallici, contenenti tipicamente rame o nichel sotto forma di particelle molto piccole. Eventuali buchi presenti nella schermatura o nella rete devono essere significativamente più piccoli della più piccola lunghezza d’onda della radiazione che deve essere tenuta fuori, o la “gabbia” non approssimerà in modo efficace una superficie conduttiva ininterrotta.
Il principio di funzionamento di una gabbia di Faraday nello schermare il campo elettrico. (fonte: The National Magnetic Field Laborartory)
Ecco come funziona la schermatura RF con un materiale conduttore. La radiazione elettromagnetica consiste di campi elettrici e magnetici accoppiati. Il campo elettrico produce forze sui portatori di carica (cioè, elettroni) all’interno del conduttore. Non appena un campo elettrico viene applicato alla superficie di un conduttore ideale, induce una corrente che provoca lo spostamento di carica all’interno del conduttore che annulla il campo applicato all’interno; a quel punto la corrente si ferma.
Allo stesso modo, i campi magnetici variabili generano nel metallo schermante delle correnti parassite che agiscono per cancellare il campo magnetico applicato (si noti che il conduttore non risponde ai campi magnetici statici, a meno che il conduttore non si muova rispetto al campo magnetico). Il risultato è che la radiazione elettromagnetica viene riflessa dalla superficie del conduttore: dunque, i campi interni rimangono all’interno ed i campi esterni restano all’esterno.
Diversi fattori contribuiscono a limitare la capacità di schermatura degli schermi RF. Uno è che, a causa della resistenza elettrica del conduttore, il campo eccitato non cancella completamente il campo incidente. Inoltre, la maggior parte dei conduttori mostrano una risposta ferromagnetica ai campi magnetici a bassa frequenza, per cui tali campi non sono completamente attenuati dal conduttore. E qualsiasi buco nello schermo fa sì che i campi che passano attraverso i fori non eccitino i campi elettromagnetici opposti. Questi effetti riducono la capacità di riflessione del campo da parte dello schermo.
Come schermare dai campi RF una casa, una stanza o un letto
In pratica, le radiazioni wireless entrano facilmente in un edificio dalle finestre (a meno che i vetri non abbiano un rivestimento metallico) e sono bloccate in qualche misura dalle pareti a seconda dello spessore e del tipo di materiale strutturale. I materiali di schermatura elettromagnetica sono carta stagnola, o tessuti in rete metallica, pellicole speciali per finestre, carte da parati speciali e vernici che riflettono oltre il 99% delle radiazioni wireless a causa della loro particolare composizione conduttiva.
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L’elevatissima capacità di attenuazione di un foglio di alluminio per le varie sorgenti in radiofrequenza.
Non a caso, le stanze in cui vivono gli elettrosensibili sono facilmente riconoscibili perché di solito sono in parte o del tutto rivestite all’interno di carta stagnola, in particolare le porte, mentre alle finestre e intorno al letto troviamo in genere delle specie di zanzariere composte in realtà da una comune rete metallica a maglia fine. Alcuni nascondono lo strato di stagnola sotto la carta da parati, per ovvii motivi estetici. In molti casi, la stanza è completamente isolata, tutti i suoi bordi sono sigillati con la carta stagnola e collegati fra loro e poi a un filo conduttore in modo da poter “collegare a terra” l’intera stanza.
Pertanto, pellicole per finestre con rivestimento metallico o tende con armatura speciale di metallo (ad es. rame e argento, ma potete provare anche con reti metalliche low-cost che si trovano nei migliori negozi di bricolage), sono posizionate sulle finestre, riducendo significativamente i livelli di radiazioni dovuti a sorgenti esterne (ad es. le stazioni radio base della telefonia mobile), poiché le finestre sono i punti più vulnerabili alla penetrazione di radiazioni wireless dall’esterno.
Verniciando poi le pareti con vernice a base di nanopolveri metalliche per la schermatura elettromagnetica, possiamo ottenere una riduzione ancora maggiore delle radiazioni in uno spazio, che di solito è auspicabile quando c’è una fonte vicina (ad esempio, a una distanza inferiore a 200 m). La vernice può essere utilizzata anche sul pavimento. Queste vernici forniscono tassi di attenuazione della radiazione elevati – anche per radiazioni ad altissima frequenza – e schermano pure dai campi elettrici a bassa frequenza (ad esempio da fili, apparecchi elettrici, etc.), ma purtroppo non da quelli magnetici a 50 Hz.
Test di una vernice a base di nanopolveri metalliche per la schermatura dei campi elettromagnetici quando vi sono esigenze estetiche.
Sulle pareti che non sono state ancora intonacate o su pavimenti non posati, è possibile inserire una speciale rete in acciaio inossidabile. Dato che questa maglia è in acciaio inossidabile, può essere facilmente utilizzata all’esterno (ad esempio inchiodandola sulle pareti esterne); mentre il tessuto schermante elettromagnetico che riflette la radiazione wireless può essere posizionato sotto il divano o il letto, quando la fonte di radiazioni è di potenza inferiore (ad es. il modem Wi-Fi del vicino).
Una soluzione pratica per le camere da letto consiste nell’adoperare dei baldacchini schermanti per letto, che sono molto simili a zanzariere (ma di solito assai più costosi). Essi impediscono la penetrazione di radiazioni da tutte le direzioni tranne che dal fondo del letto (ma lì puoi mettere un tessuto metallico o altro materiale schermante). Con tali schermi, si ottiene il minimo disturbo del sonno dalle sorgenti di radiazioni wireless attuali e future e si fa una pausa quotidiana dall’inquinamento elettromagnetico. La maglia della rete dev’essere di circa 1/100 della lunghezza d’onda della radiazione che si desidera schermare, o inferiore. In generale, è sufficiente una maglia di circa 1 mm.
Un baldacchino schermante fai-da-te realizzato con una rete metallica low-cost.
L’effettiva attenuazione della radiazione dipende dalla riflessione fornita da ciascun materiale ma anche dalla copertura delle superfici. Qualsiasi punto non schermato è un potenziale punto di penetrazione che può ridurre il risultato locale o complessivo del progetto di schermatura. L’uso dei principali materiali di schermatura che forniscono una schermatura di 20-40 dB (vernici, pellicole per finestre, tende, baldacchini e reti leggere) in oltre il 50% delle superfici delle aree che si intende proteggere di solito significa una riduzione pratica dei valori di radiazione superiore al 90%.
Per schermatura con efficienze più elevate, maggiori del 99% – che sono solitamente desiderate quando si registrano valori di campo RF maggiori di 10.000 μW/m2 – si consiglia l’uso di materiali che forniscono un’attenuazione maggiore di 50 dB (carte da parati speciali, tende per finestre e baldacchini per il letto) o una combinazione di materiali (ad es. pellicola per tende e finestre), e maggiore enfasi sulla prevenzione nelle aperture non schermate, a cominciare proprio dalle finestre.
Per la schermatura da fonti esterne di radiazioni, si ottiene la massima riduzione schermando finestre, pareti e tetti rivolti verso la sorgente. Schermando gli altri lati dello spazio, riduciamo anche la penetrazione della radiazione attraverso i riflessi. Inoltre, la schermatura di tutte le parti di un ambiente costituisce una misura preventiva di protezione dalla possibilità della presenza futura di nuove sorgenti esterne di radiazioni. Ovviamente, non dovremo MAI usare il telefonino nell’ambiente schermato, perché rilascerebbe emissioni a potenza assai più alta del normale, con le relative onde che resterebbero intrappolate nella stanza.
Non si può usare un telefonino all’interno di un ambiente schermato.
Sotto molti aspetti, le radiazioni a radiofrequenza si comportano come la luce. Viaggiano in linee rette, possono essere bloccate da alcuni materiali e possono riflettersi sulle superfici. Dato che non possiamo vederle direttamente, il loro comportamento può apparire sconcertante per la persona che usa casualmente un misuratore RF. Quando schermiamo una singola fonte, la schermatura è efficace e proietta l’equivalente di un’ombra. Ma se vi sono altre sorgenti o riflessioni della sorgente schermata, lo schermare solo la fonte primaria ha un piccolo effetto su quanta radiazione ci arriva e la stessa schermatura appare come se non fosse efficace. In tal caso, occorre completare la schermatura.
Immagina che sei all’aperto in una giornata di sole e poni un grande specchio su un supporto sopra la testa. L’attenuazione dello specchio è molto alta, forse 120 dB o più, quindi praticamente nessuna luce passa attraverso lo specchio. Ma la luce che penetra dai lati illumina facilmente l’area ombreggiata. Certo, la quantità di illuminazione è inferiore allo stare in piena luce solare, ma l’attenuazione non è affatto vicina a 120 dB, forse è più vicina a 20 dB. Inoltre, l’uso di uno schermo con un’attenuazione ancora migliore non porterà ulteriori vantaggi ai fini della attenuazione della radiazione (in questo caso luminosa).
Per ottenere un livello elevato di schermatura, è necessario controllare molto attentamente le “perdite”. Gli spazi sotto le porte, i giunti tra le sezioni di schermatura e persino i fori di spillo nel materiale di protezione possono consentire a questi segnali ad alta frequenza di penetrare. Devi creare una gabbia “completa”. Qualsiasi parte non schermata è un punto di perdita. Inoltre, è fondamentale rimuovere le sorgenti RF che si trovano all’interno della stanza. Puoi verificare con un misuratore RF che non vi siano emissioni da telefoni cordless, router Wi-Fi, laptop, baby monitor, etc. Ecco le loro intensità che puoi aspettarti:
I campi elettrici prodotti da vari dispositivi di uso comune.
Come schermare i campi generati dagli elettrodotti
Gli elettrodotti e le linee che trasportano la corrente elettrica in casa sono una sorgente di campi elettromagnetici a bassa frequenza. Infatti, emettono campi elettromagnetici lentamente variabili alla frequenza di 50 Hz (in Italia e in Europa), che rientrano dunque nei campi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa (ELF, o Extremely Low Frequency), i quali hanno generalmente frequenze fino a 300 Hz. Ciò vuol dire che la direzione della corrente è alternata 50 volte al secondo.
In prossimità di un elettrodotto o di una linea elettrica si generano un campo elettrico e un campo di induzione magnetica. l campi elettrici derivano dalla tensione, mentre i campi magnetici derivano dalla corrente elettrica. I campi elettrico e magnetico a tali valori di frequenza non sono accoppiati, come invece succede a frequenze superiori (in particolare alle radiofrequenze), e di conseguenza non vengono irradiati. Per questo, a tali valori di frequenza, è più accurato parlare di “campi elettrici e magnetici”, piuttosto che di “campi elettromagnetici”, e misurarli separatamente.
Il campo elettrico di una linea elettrica ha un’intensità tanto più elevata quanto più aumenta la tensione di esercizio della linea elettrica (dai 230 V dell’uso domestico ai 380.000 V delle linee di trasmissione più potenti), ed è facilmente schermabile da parte di materiali buoni conduttori elettrici, quali i metalli. Quando si verifica un passaggio di corrente (ad es. mettendo in funzione gli apparecchi elettrici), si origina anche un campo magnetico dovuto alle correnti elettriche: il campo di induzione magnetica.
È bene sottolineare che, mentre i campi elettrici a frequenza di rete vengono facilmente schermati, almeno parzialmente, da oggetti conduttori (come ad es. alberi, costruzioni, pelle umana), altrettanto non vale per i campi magnetici. Tuttavia l’intensità di entrambi decresce all’aumentare della distanza dalla sorgente. Sebbene sia campi magnetici che elettrici siano presenti nelle vicinanze di apparecchiature elettriche ed elettrodotti, si pensa che i potenziali effetti sanitari siano dovuti solo ai campi magnetici.
Il campo elettrico prodotto da un elettrodotto in un dato punto, misurato in V/m (volt/metro), dipende dalla tensione della linea (aumenta all’aumentare della tensione) e dalla distanza dai conduttori (diminuisce all’aumentare della distanza). Dato che la tensione di una linea è fissa, per cui non varia granché nel corso del tempo, ne risulta che anche i livelli di campo elettrico sono relativamente stabili in una data posizione spaziale. Nel caso di linee aeree, il campo elettrico presenta un massimo nella zona sotto la linea e decresce rapidamente all’allontanarsi dalla linea stessa.
I campi degli elettrodotti che occorre schermare sono quelli magnetici.
Gli oggetti presenti nelle vicinanze di un elettrodotto, ad esempio alberi e edifici, producono un effetto schermante sul campo elettrico. Gli edifici producono una riduzione del campo elettrico negli ambienti interni: a seconda della struttura dell’edificio e del tipo di materiale da costruzione impiegato, il campo elettrico indoor risulta anche 100 volte inferiore rispetto a quello esterno. Pure gli abitacoli dei veicoli esercitano una certa azione schermante nei confronti del campo elettrico degli elettrodotti.
Invece, il campo di induzione magnetica prodotto da un elettrodotto in un dato punto, misurato in microtesla (µT), dipende principalmente dalla corrente circolante (aumenta all’aumentare della corrente), dalla distanza dai conduttori (diminuisce all’aumentare della distanza), ma anche dalla loro disposizione spaziale e distanza reciproca. Dato che la corrente non è stabile nel tempo, ma varia al variare della richiesta di energia, ne consegue che anche l’induzione magnetica ha un’intensità variabile durante la giornata, raggiungendo generalmente i valori minori nelle ore notturne.
I campi magnetici della maggior parte delle linee elettriche, in pratica, fluttuano considerevolmente, non appena la corrente cambia in risposta ad una variazione di carico. I campi magnetici devono per questo essere descritti statisticamente in termini di valori medi, massimi, etc. In corrispondenza dei carichi di picco (pari a circa l’1% del tempo), i campi magnetici sono circa 2 volte più intensi dei livelli medi. Il grafico qui sotto è un esempio di come il campo magnetico varia durante una settimana nel caso di un elettrodotto statunitense a 500 kV, come registrato con misurazioni effettuate ogni 5 minuti.
Campo magnetico di una linea di trasmissione a 500 kV, misurato ogni 5 minuti per una settimana. (fonte: U.S. Department of Energy)
Contrariamente al campo elettrico, edifici o altri oggetti vicini agli elettrodotti non hanno effetto schermante sul campo di induzione magnetica: all’interno di edifici in prossimità di linee elettriche o cabine, i valori misurati risultano confrontabili con quelli esterni. Per questo motivo la normativa vigente pone un’attenzione particolare all’esposizione della popolazione al campo di induzione magnetica prodotta dagli elettrodotti, anche se i limiti attuali non paiono sufficienti.
In pratica, per i campi magnetici statici o lentamente variabili (sotto circa 100 kHz) la schermatura di Faraday descritta in precedenza è inefficace. In questi casi, per campi magnetici di intensità dell’ordine dei milligauss (ovvero dei decimi di μT) si dovrebbero usare schermi fatti di leghe metalliche ad alta permeabilità magnetica ed a bassa saturazione, come fogli di permalloy e mu-metal o rivestimenti metallici ferromagnetici con struttura a grani nano-cristallini, cosa però molto costosa. Questi materiali non bloccano il campo magnetico, come nella schermatura elettrica, ma disegnano il campo in se stessi, fornendo un percorso per le linee del campo magnetico attorno al volume schermato. Per campi magnetici forti (oltre 1 gauss) occorre usare, al contrario, delle leghe a bassa permeabilità magnetica e ad alta saturazione.
La forma migliore per gli schermi magnetici è quindi quella di un contenitore chiuso che circonda il volume schermato (tuttavia, per una schermatura meno efficace ma più semplice si può usare anche un semplice pannello). L’efficacia di questo tipo di schermatura dipende dalla permeabilità del materiale, che in genere diminuisce sia con intensità di campo magnetico molto basse sia con intensità di campo elevate, dove il materiale si satura. Quindi, per ottenere campi residui bassi, gli schermi magnetici consistono spesso in più gabbie l’una dentro l’altra, ognuna delle quali riduce successivamente il campo al suo interno.
Come schermare, dunque, uno spazio dalla radiazione prodotta da linee ad alta tensione, trasformatori, quadri elettrici, etc.? Queste sorgenti generano campi magnetici a causa della perdita di corrente e campi elettrici a causa della presenza di tensione. Per schermare il campo elettrico a bassa frequenza, si può procedere come descritto in precedenza per i campi RF. La protezione da piccoli trasformatori, motori e quadri elettrici risulta però più semplice, rispetto a quella dagli elettrodotti, perché è possibile schermare la sorgente anziché l’intera stanza.
Le linee dei campi elettrici sono dirette da punti a tensione più alta a punti a tensione più bassa e sono attratte da materiali conduttivi con messa a terra. Pertanto, i campi elettrici causati da linee ad alta tensione di solito non interessano affatto gli interni degli edifici vicini in quanto sono scaricati a terra dalla maggior parte dei materiali da costruzione (possibile eccezione: le case di legno). Tuttavia, nelle aree esterne vicine alle linee ad alta tensione, i campi elettrici potrebbero essere alti, e possono essere ridotti posizionando alberi o altri oggetti conduttivi messi a terra (ad es. acciaio inossidabile a maglie) fra sé e l’elettrodotto.
La schermatura delle sorgenti a frequenze ELF domestiche
Per la schermatura dei campi elettrici interni a bassa frequenza (in pratica dai 50 Hz di rete fino ai 300 Hz delle ELF o poco più) dovuti a dispositivi elettrici, cavi elettrici della rete domestica, quadri elettrici, etc., una soluzione conveniente è l’uso di vernici conduttive o baldacchini conduttivi che sono messi a terra e attirano i campi elettrici.
Come abbiamo visto prima per le radiofrequenze, la gabbia di Faraday è, in pratica, ogni involucro conduttivo che copre tutte le superfici di un’area e scherma la maggior parte dei tipi di radiazioni elettromagnetiche artificiali (unica eccezione: i campi magnetici a bassa frequenza). Essa può essere realizzata in maniera low-cost con della carta stagnola, ovvero di alluminio. Lo spessore del metallo non ha importanza, il foglio di alluminio super sottile funzionerà altrettanto bene di un foglio di metallo spesso e pesante. Il fattore importante è che non ci siano fori più grandi della lunghezza d’onda più breve che si vuole schermare.
La carta stagnola è il materiale di schermatura più economico anche per i campi elettrici ELF.
Tuttavia, è necessario ricordare che, sebbene l’alluminio blocchi la componente elettrica della radiazione, non la assorbe. Le radiazioni elettromagnetiche viaggiano in linea retta. Quindi sei protetto solo se esiste un materiale in grado di bloccare la radiazione direttamente fra te e la sorgente della radiazione. Assicurati di stare attento ad usare materiali come una vernice di protezione ad hoc o l’alluminio se in casa hai dei dispositivi di emissione di radiazioni o Wi-Fi, perché le onde saranno rimbalzate e quelle che ti arrivano possono venire amplificate.
Puoi verificare la bontà della schermatura ai campi elettrici a bassa frequenza con un misuratore ELF di campi elettrici (che spesso misura anche i campi magnetici ELF), come il TriField. I campi elettrici non sono molto forti nella maggior parte delle zone di una casa. Alte aree di campo elettrico si trovano vicino a televisori, monitor di computer (inclusi computer portatili), luci fluorescenti compatte e non, comandi di regolazione della luminosità e apparecchiature con messa a terra impropria.
Per creare una gabbia di Faraday, copri ogni superficie di una stanza con materiali schermanti (vernice, rete, etc.). I baldacchini schermanti conduttivi sono una soluzione semplice per creare una gabbia di Faraday nell’area del letto. Una gabbia di Faraday è utile anche per: schermare apparecchiature elettroniche dalle interferenze elettromagnetiche; evitare il furto di dati wireless da edifici aziendali, installazioni militari, etc.; proteggere elettrodomestici e auto durante tempeste geomagnetiche; evitare gli effetti dell’emissione di un EMP (impulso elettromagnetico) in caso di guerra con armi elettromagnetiche o nucleari, etc.
I campi magnetici a bassa frequenza, invece, penetrano nella maggior parte dei materiali inalterati. I materiali di schermatura magnetici hanno una permeabilità molto elevata e “spingono” le linee del campo magnetico costringendole a passare attraverso di esse, riducendo così i valori del campo magnetico nel resto dello spazio, ma sono anche molto costosi. Nelle stanze che hanno finestre, di solito è necessaria la schermatura delle finestre per ottenere una riduzione significativa. In alternativa, è possibile creare delle trutture specifiche che coprono solo determinate aree (ad es. postazione di lavoro, letto, etc.).
Materiali metallici come rame, piombo o alluminio, diversamente da ciò che molti pensano, non sono adatti a schermare i campi magnetici, perché hanno una permeabilità molto bassa (la loro permeabilità relativa è circa 1). I materiali di schermatura magnetica sono leghe metalliche, ceramiche etc. con una permeabilità molto più elevata (permeabilità relativa maggiore di 2000). Tuttavia, a causa dei vincoli di costi ed efficacia, il loro uso è consigliato solo in caso di valori di radiazioni molto elevati quando non è possibile allontanarsi dalla sorgente.
La schermatura dei campi magnetici è più difficile della schermatura dei campi elettrici. Fogli di schermatura magnetica in lega di nichel all’80% e di vario spessore sono ora disponibili a prezzi relativamente accessibili per uso domestico e in ufficio. I fogli di acciaio dolce zincato funzionano abbastanza bene e sono disponibili in qualsiasi negozio di ferramenta. Usa un foglio che è abbastanza sottile da tagliare con le forbici e nota che due strati sottili schermano più di uno strato più spesso. La schermatura deve essere posizionata in modo che si trovi tra te e la sorgente di campo elevato. Tuttavia, stare lontano dalle aree con campo elevato è di solito più facile e più conveniente.
Si possono ottenere schermature magnetiche eccellenti e convenienti in situazioni difficili con le piastre “Mag-Stop”, che sono lastre in lega magnetica ad alta efficienza (Mumetal®) di elevato spessore, appositamente progettate per fornire una schermatura superiore, ad esempio, per scatole di circuiti elettrici, utenti di computer affiancati e qualsiasi situazione in cui sia necessario un materiale di schermatura piatto posto su una parete, un pavimento o un soffitto. Il pannello può essere montato con chiodi o viti ordinarie o inserito tra i perni e il muro a secco.
Schermatura dei campi magnetici a bassa frequenza con pannelli Mag-Stop.
I campi magnetici a bassa frequenza sono molto più comuni in casa di quanto non lo siano i campi elettrici. Qualsiasi cavo che trasporta una corrente elettrica in corrente alternata produce dei campi magnetici. Tuttavia, sono necessari due fili per alimentare l’apparecchio, e se i due fili sono raggruppati in parallelo e molto vicini tra loro, il campo magnetico dell’uno cancellerà esattamente il campo dall’altro. Pertanto, una prolunga produce raramente molto campo magnetico. Le prese a muro in genere non producono granché campi magnetici.
Le principali fonti di campi magnetici a corrente alternata in una casa sono trasformatori, apparecchiature motorizzate, cablaggi sciatti all’interno delle mura di casa, eccesso di corrente trasportato da impianti idraulici, linee elettriche o cavi elettrici sotterranei. Il campo magnetico è forte fino a 1 metro da un trasformatore, ogni volta che viene collegato il cavo di alimentazione o l’adattatore. Questo campo esiste anche se l’apparecchio non è acceso o anche se l’adattatore non è collegato.
In altre parole, se un dispositivo elettronico utilizza un trasformatore, per evitare un campo elevato è necessario stare a 1 metro di distanza dal trasformatore, ma non è necessario evitare il dispositivo elettronico stesso. Tuttavia, se il dispositivo è dotato di un trasformatore interno e di un cavo di alimentazione normale, stai a 1 m di distanza dal dispositivo quando il cavo è collegato. Tieniti a distanza di 1 metro anche dalle lampadine fluorescenti compatte, quando sono accese.
Pure i forni a microonde hanno anche un grande trasformatore incorporato, ma emettono campo magnetico soltanto durante la cottura. Le normali lampadine a incandescenza e le moderne coperte elettriche producono pochissimo campo magnetico. Qualsiasi attrezzatura motorizzata in funzione produce forti campi magnetici. In generale, più alta è la potenza, più forte è il campo. Il campo magnetico è basso quando sei almeno a: 1 metro da aspirapolvere, sveglie motorizzate e apriscatole elettrici; 2 metri dalle lavatrici e dai motori del forno; e 45 cm da rasoi elettrici, asciugacapelli e attrezzature motorizzate a batteria.
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Riferimenti bibliografici
- Electromagnetic shielding, https://en.wikipedia.org/wiki/Electromagnetic_shielding
- Which magnetic shielding material should I use?, http://www.lessemf.com/mag-shld.html#276
- Simple Ways to Avoid Electromagnetic Fields, https://www.trifield.com/simple-ways-to-avoid-electromagnetic-fields/
- How to shield your house from electromagnetic radiation, https://www.home-biology.com/electromagnetic-shielding-guide/how-to-shield-your-house-from-eleectromagnetic-fields
- Frequently Asked Questions: EMF Shielding, http://www.lessemf.com/faq-shie.html
- Does Aluminum Foil Protect Against Radio Frequency Radiation?, https://emfacademy.com/aluminum-foil-emf-radiation/
- “A proposito di… inquinamento elettromagnetico”, ARPA Veneto, 2017, http://www.arpa.veneto.it/arpavinforma/pubblicazioni/a-proposito-di…-inquinamento-elettromagnetico-seconda-edizione/at_download/file