Sì, è possibile. Precisiamo innanzitutto che l’acqua non può essere resa “radioattiva”. Può avere delle particelle irradiate sospese in essa. L’acqua stessa, dunque, non sarà radioattiva, ma solo quello che c’è dentro. Ciò premesso, tutte le normali tecniche di purificazione dell’acqua (distillazione, scambio ionico, osmosi inversa, etc.) rimuoveranno quasi tutti i materiali radioattivi dall’acqua. L’eccezione è il trizio, che molto difficile da rimuovere, ma per fortuna non è generalmente una parte importante della radioattività prodotta da un reattore nucleare e non è molto dannoso, relativamente parlando. Il radio può essere rimosso attraverso lo scambio ionico. Il metodo più comune di purificazione di materiali radioattivi in quantità molto minuscole è invece la distillazione, che rimuove i sali, i metalli pesanti e le particelle radioattive. Un altro metodo utilizzabile è l’elettrofiltrazione: la separazione di fasi liquide e solide per estrarre la sostanza pura con l’uso di elettrodi. Filtrando l’acqua si eliminerà anche il fallout radioattivo. Le centrali nucleari generalmente fanno ricircolare l’acqua di raffreddamento, quindi è meno importante se viene contaminata da materiali radioattivi. Tuttavia, purificano quell’acqua per altri motivi, in genere facendola passare attraverso scambiatori di ioni e filtri a carbone.