Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inquinamento atmosferico urbano – composto soprattutto da particolato, ozono a livello del suolo, monossido di carbonio, ossidi di zolfo, ossidi di azoto e metalli pesanti – può influenzare la nostra salute in molti modi, con effetti sia a breve che a lungo termine. L’inquinamento atmosferico urbano all’aperto aumenta il rischio di malattie respiratorie acute (ad es. polmonite) e croniche (ad es. cancro ai polmoni) e di malattie cardiovascolari; ma anche di complicanze neuropsichiatriche, irritazione agli occhi, malattie della pelle. Altri effetti, in particolare sui polmoni, sono rilevabili solo strumentalmente con esami sofisticati. Diversi studi scientifici hanno rivelato l’associazione diretta tra esposizione alla scarsa qualità dell’aria e aumento del tasso di morbilità e mortalità, in gran parte dovuto a malattie cardiovascolari e respiratorie. L’inquinamento atmosferico è considerato il principale fattore di rischio ambientale nell’incidenza e nella progressione di alcune malattie come l’asma, il cancro del polmone, l’ipertrofia ventricolare, il morbo di Alzheimer e di Parkinson, le complicazioni psicologiche, l’autismo, la retinopatia, la crescita fetale e il basso peso alla nascita. Gli effetti sulla salute più gravi si osservano tra coloro che sono già malati.