In Italia per legge il pH deve essere compreso fra 6,5 e 9,5. In chimica, un’acqua con un pH <7 è considerata acida e una con un pH> 7 è considerata basica. L’intervallo normale per il pH nei sistemi idrici superficiali è compreso tra 6,5 e 8,5 e per i sistemi di acque sotterranee da 6 a 8,5. Il pH dell’acqua pura (H20) è 7 a 25 °C. Nelle acque potabili o non inquinate il pH ha valori compresi tra 7,5 e 8 per la presenza di carbonati e bicarbonati. Nelle acque industriali e di scarico il pH può invece variare da 5,5 a 9,5 secondo il tipo di sostanze scaricate nell’acqua stessa. Un’acqua con un pH basso (<6.5) potrebbe essere acida e corrosiva. Pertanto, l'acqua potrebbe lisciviare ioni metallici come ferro, manganese, rame, piombo e zinco dalla falda acquifera, dagli impianti idraulici e dalle tubature. Pertanto, un'acqua con un pH basso potrebbe contenere livelli elevati di metalli tossici, causare danni prematuri alle tubazioni metalliche e avere problemi come un gusto metallico o aspro, dare una colorazione al bucato e la caratteristica colorazione "blu-verde" a lavandini e scarichi. Un'acqua con un pH> 8,5 potrebbe indicare che l’acqua è dura. L’acqua dura non rappresenta un rischio per la salute, ma può causare problemi vari: formazione di precipitato su tubazioni e dispositivi che fanno diminuire le pressioni dell’acqua e il diametro interno delle tubazioni; sapore alcalino dell’acqua e può rendere amaro il gusto del caffè; formazione di un deposito su piatti, utensili e lavandini; riduzione dell’efficienza degli scaldacqua elettrici e delle lavastoviglie.