Per appurare la presenza delle microparticelle di plastica più grandi nell’acqua in bottiglia, i ricercatori hanno optato per l’utilizzo di un colorante, il Rosso Nilo, in grado di legarsi alla plastica e di renderla fluorescente a determinate lunghezze d’onda. Con le tecnica del colorante fluorescente si è scoperto che in Europa il numero medio di fibre di plastica microscopiche presenti nell’acqua di rubinetto è di 1,9 per 500 ml di acqua. Queste particelle di plastica vengono poi illuminate, se osservate attraverso un microscopio a fluorescenza, consentendo agli scienziati di distinguerle dai materiali naturali e di contare con molta più facilità quelle più piccole, fino a 20 micron. I campioni di acqua possono poi essere filtrati in modo da isolare le microparticelle più grandi di 100 micron, cioè più o meno il diametro di un capello umano. In molte acque minerali testate in laboratorio per conto di Orb Media, sono state così trovate circa 10 particelle per litro. L’analisi successiva effettuata su queste particelle ha confermato la loro composizione: plastiche di diverso tipo. Si possono infine contare le microparticelle più piccole (ad es. dai 6,5 ai 100 micron), grazie a una tecnica di solito usata in astronomia per contare le stelle nel cielo notturno. In molte acque minerali sono state così trovate circa 300 particelle per litro.