Non sappiamo quali siano i rischi per la salute del bere, ingerire o respirare microplastiche. Infatti, non sappiamo cosa succede alle particelle una volta che entrano nell’intestino umano. Possono passare direttamente attraverso il corpo senza essere assorbite, proprio come la parte indigesta presente nel cibo. Ma più piccole sono le particelle, più è probabile che entrino nel flusso sanguigno e persino nelle cellule del corpo. La ricerca recente ha cercato particelle di plastica più grandi di 2,5 micron. Queste sono circa dieci volte più piccole delle cellule che rivestono l’intestino. Le nanoparticelle che sono delle dimensioni di 0,1 micron o meno hanno maggiori probabilità di entrare nelle cellule. Ma non sappiamo se queste nanoparticelle più piccole siano presenti nell’acqua potabile, perché i ricercatori non le hanno ancora cercate. Un’altra potenziale preoccupazione è che le microparticelle di plastica potrebbero diventare portatori di altre tossine. Le microparticelle di plastica in genere respingono l’acqua e possono legarsi ad es. a composti contenenti metalli tossici come il mercurio e inquinanti organici come alcuni pesticidi ed a sostanze chimiche come le diossine, note per causare il cancro e problemi riproduttivi e dello sviluppo.