Carica batterica dell’acqua potabile: quali sono i limiti?

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Questo argomento contiene 1 risposta, ha 2 partecipanti, ed è stato aggiornato da Inquinamento Italia Inquinamento Italia 6 anni, 3 mesi fa.

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  • #2760

    Beatrice

    Carica batterica dell’acqua potabile: quali sono i limiti?

    #2762
    Inquinamento Italia
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    Amministratore del forum

    I coliformi totali (che comprendono anche i coliformi fecali e l’E. coli) non rappresentano di per sé una minaccia alla salute ma sono usati come indicatori della possibile presenza di batteri patogeni. I coliformi sono naturalmente presenti nell’ambiente, come pure nelle feci. I coliformi fecali e l’E. coli, invece, vengono solo dalle deiezioni fecali umane ed animali. Lo standard per i batteri coliformi nell’acqua potabile – che i sistemi idrici pubblici sono tenuti a testare regolarmente – è “meno di 1 colonia per 100 millilitri di campione” (<1/100 ml): in pratica devono essere assenti in 100 ml di campione analizzato. Idem, evidentemente, anche per l’E. coli. Si noti che l’E.coli è l'indicatore più affidabile di malattie enteriche, ed è quindi l'indicatore di scelta per indicare la presenza di recente contaminazione fecale nei sistemi di acqua potabile. La mancata rilevazione dell’E.coli nelle analisi microbiologiche non garantisce che l'acqua sia sicura da bere, in quanto il campione di acqua fornisce solo una sorta di “istantanea” dell'acqua distribuita e perché alcuni organismi sono più resistenti al cloro / disinfettante rispetto all'indicatore E. coli ed ai coliformi in generale.

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